È relativamente poco tempo che la Spedicato ha aderito al Maie, ingaggio importante per il partitino sudamericano che stenta a parlare italiano. A quanto pare le è bastato poco per capire lo stile della retorica politica volta al solo scopo di gettare fumo negli occhi ai potenziali elettori.
Nella lunga intervista concessa al suo collega di partito Ricky Filosa, direttore del giornale ItaliaChiamaItalia, la Spedicato sostiene a proposito della sua candidatura al Comites: “Mi candido per difendere i diritti di tutti gli italiani della Repubblica Dominicana”. Una frase impegnativa che se la si esamina bene non significa assolutamente niente. Di quali diritti sta parlando e come vuole difenderli?
E afferma anche: “Vogliamo promuovere la solidarietà e l’uguaglianza tra italiani come valori di base per una comunità forte e coesa”.
Anche qui non si capisce cosa intenda dire la capolista:
Promuovere la solidarietà?
Promuovere l’uguaglianza tra gli italiani?
Valori di base per una comunità forte e coesa?
Aria fritta, non esiste alcun collegamento con la realtà. Retorica da scolaretti del liceo. A chi si rivolge la professionista pugliese? Elettori tanto sprovveduti da non sorridere davanti a queste affermazioni non ci sono o ci sono pochissimi.
La Spedicato sostiene anche che vive nella Repubblica Dominicana da 10 anni e “che nel corso degli anni, in parallelo alla professione di avvocato ha svolto una continua attività volontaria di orientamento e informazione verso i connazionali”. La professionista pugliese invece è stata abilitata all’esercizio della professione di avvocato qualche mese fa.
Il tutto secondo il principio: puoi dire quello che vuoi, millanta pure, prometti tantissimo, l’importante è che ti votino. E poi? Beh poi si vedrà!
In fondo il MAIE nel 2018 ha vinto le elezioni nella Repubblica Dominicana e poi è semplicemente sparito. Ora i quadri del partitino di Ricardo Merlo rinnegano anche il suo logo. Qualche motivo ci sarà.
